lesbo
Sunday Morning
di Sleepy699
01.02.2025 |
280 |
1
"Ho addosso i suoi occhi, li sento
Passo la mano sui capelli, spostandoli e lasciando una parte di collo nudo..."
È una domenica mattina di settembre, c’è vento e piove e poltrisco a letto. Il contatto delle lenzuola di cotone con la pelle delle gambe è sinuoso e piacevole. La mano scivola tra i miei seni nudi, mi sfioro la pancia e infilo le dita nelle mie mutandine, la zona calda e umida dal profumo dolciastro fa da ciotola per intingervi le mie dita, così da rendere scivolosi clitoride e grandi labbra.Non ho bisogno di film porno. Mi basta immaginare una donna simile a me ma con un seno prosperoso e i lunghi cappelli neri, una bellezza mediterranea, immagino un capezzolo che esce involontariamente da un elegantissimo abito nero scollato ed il gioco è fatto. Il clitoride viene stimolato ad arte e sono scossa da potenti vibrazioni di piacere per tutto il corpo, non emetto suoni è tutto poco sonoro e poco visivo, ma dentro di me strillo e i fuochi d’artificio divampano.
È un periodo in cui sono un pò triste, mangio poco e sono dimagrita troppo e non mi piaccio gran che quando mi guardo allo specchio.
Cerco di mettere da parte la malinconia con un trucco leggero, un abitino stretto e degli stivali per uscire a fare la spesa, infreddolita sotto l’ombrello.
Entro nel piccolo supermercato e mi incanto nel reparto frutta, osservavo le pesche lisce e morbide, le sfioro con un dito. Penso che "pesca" sia un eufemismo per vagina. Un frutto dolce, con la perfetta quantità di lanuggine e una deliziosa piccola fessura. E che le nettarine sono praticamente pesche senza peli. Le vagine lisce depilate dovrebbero essere chiamate nettarine invece di pesche.
Sento una presenza alle mie spalle, mi giro e la vedo…. sorride.
Era proprio il tipo che poteva ispirare la mia immaginazione erotica, capelli lunghi e neri come i suoi occhi, seno prosperoso e fianchi morbidi fasciati da jeans aderenti.
Io mi giro intimidita, fingendomi attenta nella scelta della pesca perfetta.
Sento la sua energia che si avvicina: “non è periodo di pesche, saranno poco gustose”.
Mi volto: “beh sono comunque belle!”
Lei: “mi sembra di averla già conosciuta, o sbaglio”
Io: “sarà un Déjà vu!”
Lei: “forse è così…comunque mi piacciono molto i suoi stivali”
Io: “Davvero? Grazie! Adoro gli stivali, li metterei sempre anche d’estate…”
Lei “Anch’io…anche se adoro le mie gambe e le mie caviglie, che gli stivali nascondono...”
Mi fermo a guardare le sue gambe fasciate in jeans attillati, cercando di immaginare se potessero essere davvero belle come lei sostiene. Noto che lei, nonostante la pioggia, indossa dei sandali… forse per mostrare le caviglie?…. Ma cosa sto a pensare….
“scusi devo andare” le dico “arrivederci”
Continuo la mia spesa indisturbata arriva il mio turno in cassa, pago e mi preparo con i sacchetti e l’ombrello, mi sento totalmente scoordinata; metto un piede fuori e sono nel pieno della pioggia. Faccio un passo deciso e un piede mi slitta. Un’auto mi si avvicina.
“Se permette le do un passaggio” mi dice lei abbassando il finestrino dell’auto.
Io: “abito qui vicino, non serve!”
Lei: “insisto!”
Sorrido e dico: “va bene!”.
Arriviamo davanti a casa mia e non ci penso due volte a dirle “venga su da me per sdebitarmi le preparo un tè”.
Inizio ad andare in panico e farfuglio cose mentre armeggio con il bollitore.
Butto fugaci occhiate dietro, lei mi dice di chiamarsi Tiziana e di smettere di dargli del lei.
Così abbasso la testa e sorrido. Lei continua a farmi complimenti, sul mio abito, il mio appartamento, sembra proprio che ci stia provando.
L’aria è tesa si percepiscono gli ormoni e lei pure li sente ne sono certa, forse sente già l’odore dolciastro perché io mi sento già bagnata. Ho addosso i suoi occhi, li sento
Passo la mano sui capelli, spostandoli e lasciando una parte di collo nudo. Non so perché lo faccio, forse un invito la cui risposta non si fa attendere. Mi accarezza dolcemente la guancia con le dita, ha mani delicate e il suo tocco è lieve e caldo. Le sue labbra si avvicinano al mio viso per farmi sentire il suo respiro caldo sulla bocca. Lentamente e involontariamente le mie si aprono in maniera impercettibile. Le nostre bocche si toccano e lei comincia a baciarmi delicatamente. Il mio cuore batte più veloce e un calore familiare scaturisce in me.
Lei mi passa una mano sul viso, indugia sulle labbra e io le apro passando la lingua sulle tue dita. Bacia incredibilmente bene. Ho quasi dimenticato che è una donna, e il mio nervosismo è svanito. Il mio corpo teso si rilassa e inizio a godermi i suoi baci appassionati. Un leggero gemito affiora sulle mie labbra, nello stesso momento la sua presa sui miei capelli diventa più aggressiva e mi tira la testa indietro verso la nuca. Le sue labbra si posano lungo il mio collo scivolano sopra la mia clavicola. Mi sfiora a malapena la pelle, ma ogni pelo sottile del mio corpo si solleva e il calore continua a salire in me.
Con le dita bagnate si insinua nella mia scollatura e arriva sotto il reggiseno di pizzo, sul capezzolo e mi sento sciogliere tra le gambe quando comincia a stuzzicarmi i capezzoli, strofinandoli con i polpastrelli. Un attimo dopo mi toglie il reggiseno prendendo a succhiare con vigore i miei capezzoli turgidi nonostante il seno piccolo. Le sue labbra lo racchiudono e mentre lei succhia delicatamente, la sua lingua continua a giocare con la punta del mio capezzolo. “Siiii!” “Ti piace?” La sua voce è amorevole e calda.
Allenta la presa nei miei capelli in modo che possa guardarla. Chiudo gli occhi mentre sento le sue mani che mi accarezzano il viso, collo, spalle, schiena e giù fino ai glutei, dove si fermano e stringono. Sì, perché arrivata al gluteo, si riempie la mano e stringe, io ansimo. Sono avvinghiata a lei il suo seno è contro il mio. La voglia del suo corpo mi assale. Le mie mani scivolano sul suo seno, le circondano i fianchi, esplorano ogni angolo del suo corpo. Le prendo la mano e me la faccio scivolare tra le cosce. Voglio che lei mi tocchi, che mi infili un dito dentro e si accorga di quanto sono bagnata.
Tiziana avvicina il viso all’incavo tra l’orecchio e il collo, sfiora la pelle con la lingua e mi sussurra: “Ora ti spoglio, ti lecco ovunque e tu vieni”. Mi tira per il braccio. Sono eccitata e un po’ spaventata.
Mi conduce sul divano, mi sfila gli stivali, uno dopo l’altro, e come se non aspettasse altro, comincia a leccarmi la pianta dei piedi. Non pensavo di avere dei piedi così seducenti e sentire le carezze della lingua di Tiziana su di essi mi manda in estasi. Sprofondo sul divano e sollevo tutti e due i piedi verso di lei. Inizio ad ansimare quando passa a succhiarmi l’alluce come volesse farmi un pompino. I suoi occhi nerissimi mi guardano mentre succhia. Le sue unghie laccate di nero scorrono sulle mie cosce, verso il basso. L’eccitazione sta diventando insopportabile, quasi dolorosa. Mi porta a inarcare la schiena, voglio di più.
Un attimo dopo la sua faccia è tra le mie gambe. Tiziana scosta le mutandine e mi lecca la fica come fa un gattino che beve dalla ciotola del latte, facendo scorrere la lingua su e giù, e sforando appena il clitoride, facendomi provare una sensazione incredibile. “Sei così buona” mi dice, è appena un bisbiglio ma lo sento chiaramente. La lingua di Tiziana è delicata e leggera, avvolgente e calda. Le sue labbra succhiano, accarezzano. I suoi denti mordicchiano. Le mie gambe sembrano avere vita propria e si muovono a scatti, cercando invano di seguire il ritmo frenetico della lingua di Tiziana e delle sue dita.
Indice e medio si sono fatti già strada nella mia carne e il pollice sopra il clitoride stimola quel piccolo bottone di carne. “Hai una bellissima figa stretta!” mi sussurra lei.
“Ti prego, adesso basta… così è troppo!” ma non dico sul serio e lei lo sa. Sembra sappia tutto di me, e tutto del mio corpo. Il suo modo di toccarmi è incredibile e mi fa perdere la testa. Ogni movimento è quello giusto, ogni carezza un fuoco. “Più veloce” ansimo. Tiziana invece rallenta, poi accelera, poi rallenta di nuovo. Questo gioco mi eccita.
Lei continua con la lingua a regalarmi piacere, non smette, tanto che continuo ad ansimare e dopo poco il sesso si contrae di godimento, come un cuore che batte. Il respiro è irregolare, profondi sospiri si alternano a momenti di apnea. Vengo, con un tremito che mi scuote da capo a piedi e che non riesco a controllare mentre i miei umori irrorano la mano di Tiziana ormai affondata completamente nella mia fica.
Dalla gola mi esce solo un grido strozzato mentre afferro Tiziana per i capelli. L’elastico che ferma la coda di cavallo vola via, e i lunghi capelli corvini ricadono sulle sue spalle. “Così è ancora più bella” penso, sopraffatta dalla capacità di Tiziana nel darmi piacere.
Dopo l’orgasmo sono tanto eccitata che non riesco a stare ferma. Devo fare qualcosa. Le sfilo la maglia, sgancio il reggiseno e afferro il suo seno e la mia bocca si chiude attorno a uno dei suoi capezzoli. La sua pelle è così morbida! È morbido e sodo allo stesso tempo. Ho voglia di baciarlo e sentire i capezzoli diventare duri sotto la mia lingua. Lei emette lunghi sospiri, sembra che le piaccia. Le bacio i capezzoli, li mordo piano, mi sembra di mordicchiare due frutti succosi. Il calore del suo corpo e i suoi capezzoli ruvidi mi fanno eccitare mentre lei sussurra: “Mi bagno”. Solo carne tenera e così incredibilmente morbida a contatto con il mio viso, mentre succhio avidamente il suo seno, accarezzo i suoi capezzoli con la lingua e li mordicchio delicatamente.
Le sfilo i pantaloni jeans a fatica, sono aderentissimi. Le mutandine umide e trasparenti lasciano intravedere la fregnetta depilata con un effetto vedo-non vedo estremamente eccitante. Con la lingua percorro il bordo dei suoi slip, creando una linea immaginaria ma umida tra il suo ventre e il suo pube. Le sfilo gli slip e salgo cavalcioni su di lei e comincio a strusciare la mia fica sulla sua. Un piacere forte guida i miei movimenti ondulatori. Sento le sue mani artigliarmi le natiche e percepisco la frenesia con cui cerca di indurmi ad accelerare il movimento. “Mi piaci tanto”, mi sussurra. “Anche tu” gli rispondo in un sibilo. Quasi come se lei me lo stesse chiedendo affondo le dita nell’antro bollente e bagnato, come in un guscio, come in un contenitore che non aspetta altro che essere riempito. Lei ora la sta implorando di raggiungere l’orgasmo.
Adesso sono io che voglio assaggiare. Il suo sesso adesso gronda letteralmente di desiderio, completamente aperto a qualsiasi mia iniziativa. Comincio a leccarle il clitoride e, di tanto in tanto, intrufolo dentro di lei la lingua morbida. Ha un sapore salato ma piacevole. Ne rimango inebriata e comincio a leccare più leggera e veloce. La sua schiena s’inarca sempre di più e tende le gambe. “Siii..., cosa mi stai facendo…” sussurra. Passo a lunghi colpi di lingua dal basso verso l’alto, e lei sussulta. Lei reclina la testa indietro e con le mani mi tira per i capelli spingendo il mio viso sempre più verso il suo sesso, implorandomi di farla godere a tutti i costi. Sapere che il suo godimento dipende da me mi eccita e mi dà una sensazione di potere. Mi metto a succhiarle il clitoride senza tregua, facendola gemere di lussuria fino a farla esplodere nella mia bocca con un sordo orgasmo. Mentre la tensione abbandona lentamente il suo corpo, i miei movimenti diventano sempre più dolci e lenti fino a quando lei non è veramente finita. Torno alle sue labbra e la bacio finché sento il mio sapore mischiarsi col suo. E iniziamo a ridere come due ragazzine.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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